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"Avia Pervia"

Logo comune di Modena. Immagine: modena1519.accountabilitypa.it/


Modena

Modena è una città appartenente all'Emilia-Romagna e capoluogo di provincia. L'area occupata oggi dalla provincia di Modena era già abitata da numerose popolazioni in epoca preistorica. Le sue tracce sono osservabili nei reperti archeologici, verso le colline modenesi, dalle testimonianze della cosiddetta civiltà terramaricola (la cui caratteristica principale era quella di vivere su palafitte. Famose sono quelle di Montale Rangone). Più recentemente, secondo le descrizioni di alcuni storici, l'area fu occupata da insediamenti liguri, etruschi e celtici, almeno fino al III secolo a.C. Anche se le prime notizie certe coincidono con l'espansione di Roma, quando inizio la costruzione della grande arteria stradale "via Emilia" e Mutina fu proclamata colonia romana. Negli anni successivi la nascita di Cristo, come per molte altre città italiane, in seguito alla crisi dell'Impero Romano vi fu un periodo lontano dalla prosperità per Modena.

Il Rinascimento fu per Modena un periodo culturalmente rilevante: la città visse uno dei momenti di massimo splendore, popolata da intellettuali e artisti di fama come Carlo Sigonio, Guido Mazzoni, Antonio Begarelli, Orazio Vecchi. Modena, grazie alla corte degli Este, divenne una città che poteva vantare svariate parentele sparse per le corti più importanti d'Europa e presa in considerazione, come centro del ducato (uno dei più grandi stati italiani minori in cui si suddivideva all’epoca l’Italia e che comprendeva quasi tutta l’Emilia) per ogni guerra o manovra politica. Anche per questo dopo la Rivoluzione francese, quando Napoleone si spinse nelle sue campagne strategiche in Italia, il comandante ebbe proprio come quartier generale Modena in più occasioni. Furono anni di grandi cambiamenti e in queste zone venne per la prima volta sventolato, come simbolo del nuovo stato, il tricolore italiano bianco rosso e verde (nato nella vicina Reggio Emilia). Modena entrò successivamente a far parte della Repubblica Cisalpina, come capoluogo del Dipartimento del Panaro. Fu allora che venne fondata l’Accademia Militare simile a quella che conosciamo oggi (tutt'oggi con sede presso il Palazzo Ducale).

Caduta la Cisalpina nel 1799, la città fu invasa dagli Austriaci, per poi essere riconquistata dai francesi e, addirittura, Napoleone stesso vi fece ritorno con Giuseppina, da Imperatore, nel 1805. Finito il periodo napoleonico, nel 1814 Francesco IV d’Austria-Este poté rientrare in città, dominando il periodo della Restaurazione successiva al Congresso di Vienna, che lo riconobbe come legittimo possessore del trono. Con la Seconda guerra d’Indipendenza, tuttavia, gli Este dovettero abbandonare la città e vennero sostituiti da Luigi Farini, che decise, di aderire al Regno d’Italia, decisione poi confermata a maggioranza da un plebiscito, venendo così ridimensionata, da ex capitale del glorioso Ducato Estense, a città di media grandezza del nuovo stato italiano e ciò diede inizio ad un periodo meno rilevante per la storia della città.

La Seconda guerra mondiale, portò grandi devastazioni e bombardamenti (soprattutto nel 1944: fortunatamente i danni furono riparati senza grossi stravolgimenti dell’assetto urbano del centro storico, tuttora integro negli assetti medievali e rinascimentali). Il comando delle forze tedesche era stato posto nel torrione del Palazzo ducale. Inoltre, proprio in provincia di Modena, vicino Carpi, a Fossoli, fu in funzione uno dei maggiori campi di smistamento per ebrei deportati verso i campi di concentramento tedeschi. Grazie alla Resistenza partigiana, Modena fu resa libera qualche giorno prima dell’ingresso delle truppe alleate (22 aprile 1945).

Modena post seconda guerra mondiale è una dinamica e ricca città, tra le più ricche d’Europa. Centro di importanti imprese, e nota per diversi prodotti di eccellenza, in particolare del settore meccanico (Ferrari, Maserati etc.) ed alimentare (Aceto Balsamico, Parmigiano Reggiano etc.,). Nel 1997 il suo Duomo in stile romanico, la torre Ghirlandina e Piazza Grande sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Vista di Modena dall'alto.
Immagine: Italia.it