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"Avia Pervia"

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Immagine: modena1519.accountabilitypa.it/


Duomo

La posa della prima pietra per la costruzione del Duomo avvenne nel giugno del 1099, proprio in un momento in cui la sede vescovile era vacante: fu dunque la comunità cittadina attraverso autonoma decisione a volere una degna cattedrale al fine di custodire le spoglie del patrono della città, San Geminiano. Architetto del complesso fu nominato Lanfranco (architetto italiano di età romanica, descritto da un'epigrafe sull'abside del duomo come personaggio ingegnoso, competente e maestro). L’apparato scultoreo fu invece commissionato a Wiligelmo. Come molte chiese risalenti al periodo romanico, la cattedrale è orientata in senso ovest-est: la facciata si trova dunque sul lato occidentale, il fianco destro su quello meridionale. La maestosa facciata, che si affaccia su corso Duomo, fu progettata, come il resto del complesso, da Lanfranco. L’altezza della facciata è pari alla sua larghezza e dona all’insieme un aspetto imponente.

Di notevole importanza, sono le quattro lastre scolpite da Wiligelmo e che segnano la rinascita dell'arte dopo i secoli bui dell'Alto Medioevo. Originariamente poste ad altezza visiva permettevano ai fedeli di leggere le antiche storie bibliche rappresentate, poichè la maggior parte dei cittadini dell' epoca era analfabeta. Oggi le due lastre esterne sono state rialzate. Particolarmente interessante è il Portale Maggiore, anch'esso decorato da Wiligelmo e protetto da leoni stilofori risalenti all'epoca romana e, secondo alcuni archeologi, provenienti da un antico sepolcro. Al suo interno il Duomo è costruito prevalentemente in laterizio, ad esclusione dei capitelli e alcuni elementi di rilievo, realizzati in marmo. Come l’esterno, l'interno è suddiviso in tre navate e riflette la coerenza progettuale della cattedrale.

Facciata frontale Duomo di Modena.
Immagine: foliamagazine.it
Ghirlandina

La storia della Ghirlandina è risalente e strettamente legata a quella del Duomo. Simbolo indiscusso della città, la torre campanaria svetta da quasi mille anni a un'altezza di 86,12 metri. Il suo rivestimento di pietre chiare le conferisce un aspetto ricco e luminoso, mentre le sue proporzioni armoniche ne mettono in risalto l'eleganza.
Il nome secondo alcuni deriva dalle ghirlande che la decorano, ovvero le due balaustre della parte ottagonale; invece, secondo la comunità ebraica stabilitasi in città dalla Spagna all'incirca nel Sedicesimo secolo, dalla Giralda di Siviglia a causa della somiglianza tra le due torri.
L’interno è estremamente suggestivo e dopo una piccola scalinata per accedere allo spoglio atrio usato come archivio dei documenti più importanti si accede alla sala della secchia rapita, ovvero, il trofeo di guerra sottratto dai soldati Ghibellini (modenesi) ai danni dei soldati Guelfi (bolognesi) nella battaglia di Zappolino del 1325.
Al piano superiore vi si trovano le campane (la maggiore delle quali pesa oltre due tonnellate), che ogni giorno scandiscono il tempo alla città. Da li parte una scala a chiocciola in legno seicentesco che conduce alle balaustre della cuspide e alla sommità della torre, dalla quale è possibile ammirare la città.

Duomo di Modena, Torre Ghirlandina e Piazza Grande.
Immagine: foliamagazine.it